FURNARISCA
numero 15
‘Alofaru di spassu e di praciri, O Diu chi pena appi ‘nto stu cori |
Garofano di spasso e di piacere, in un baleno ti vidi morire. |
Mi dorico greco (oggi grigio e precisamente Mi minore).
Il Favara su questo canto nella conferenza «Canti e leggende della Conca d’oro» ci dice che ha sentito questo canto da una ricamatrice della Kalsa a Palermo: Francesca Camardo la quale gli raccontava come questo canto antichissimo sgorgasse dalle labbra di una principessa. La nobile giovane vedeva ogni giorno venire a corte un giovane contadino che riforniva di frutta e fiori la casa principesca. Un giorno ad aprire il portone è la stessa principessa che elusa la sorveglianza delle altre donne si trovo davanti quel bel giovane e a lui si abbandonò. Il giovane preso dall’inaspettata gioia cadde a terra morto. La giovane chiamò i parenti e pretese che gli fosse fatto un funerale regale, durante il quale ella appressandosi alla bara elevò questo canto al cielo e con uno stiletto nascosto si trafisse il petto seguendo così nella morte il suo bel giovane. Sicuramente leggenda, ma di una dolcezza infinita: darsi la morte per andare nell’aldilà per il suo amato.
L'intera partitura per pianoforte e con accordi per la chitarra fa parte del libro "LE CANZONI DEL «CORPUS DI MUSICHE POPOLARI SICILIANE» di ALBERTO FAVARA (partiture, accompagnamento musicale e testi in siciliano ed italiano di Nicolò La Perna.
Il libro in pdf ha un costo di € 7,00 e può essere ordinato scrivendo email a Nicolò La Perna Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. cell: 3393269071
Il libro in pdf contiene le partirure, i testi in siciliano ed italiano ed una descrizione storico-musicale delle seguenti canzoni
e contiene inoltre un saggio sulle modalità musicali