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KABALLA' PIPPO RINALDI



BRUCIA LA TERRA

ITACA

MADONNA DI LI DULURI

MALALUNA

PAROLI D'AMURI

PASSAU A CANNALORA

PETRA LAVICA

SUTTA LU MARI

VENTU D'AMURI

 
tratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Kaball%C3%A0
sito ufficiale di Kaballà (Pippo Rinaldi): http://www.kaballa.it
Si consiglia la visita del sito ufficiale
Il compositore siciliano Pippo Rinaldi, in arte Kaballà, vive e lavora a Milano da moltissimi anni. La lontananza dalla Sicilia lo porta a cercare “un ponte di pietra lavica” che lo riporti ai luoghi della memoria. Dopo un percorso di ricerca volto alla valorizzazione delle radici musicali della sua terra d’origine nasce l’album “Petra Lavica” (CGD 1991), un lavoro nel quale si fondono elementi stilistici della musica popolare, del rock e della world music.Nel 1991 è subito finalista al“Premio Tenco” e l’anno seguente è ospite a”Musicultura”di Recanati.
Ma già l’anno prima aveva cominciato la sua collaborazione con il cinema: scrivendo su musica di Nino Rota il testo in siciliano della celebre serenata cantata nel film “Il padrino III” di Francis Ford Coppola.Brano riproposto recentemente dagli Avion Travel nel loro album”Nino Rota,l’amico magico” dedicato all’opera del grande compositore.
Lo stile e il percorso intrapreso alla ricerca di contaminazioni di stili musicali, ispirazioni letterarie e dialetto siciliano continua nell’album “Le Vie dei Canti” (Polydor 1993). Nel suo terzo album “Lettere dal fondo del mare” (Polydor 1996), Kaballà abbandona quasi del tutto il dialetto siciliano evidenziando la sua grande passione per la canzone italiana d’autore e per le atmosfere del rock elettroacustico americano.
Nello stesso periodo compone tra Mosca e Milano la colonna sonora del film italo-russo “La Delegazione” di Alexander Galin. Sperimenta anche sonorità elettroniche nella composizione della colonna sonora del cortometraggio “Amati matti” del regista Daniele Pignatelli, che approda nel ‘97 al Festival del Cinema di Venezia.
Per Kaballà questi sono anni di attività intensa e versatile.
Il CD live “Astratti Furori” (Musica & Suoni 1998) prende il titolo da uno dei due brani inediti contenuti nell’album, che è una raffinata antologia delle sue migliori canzoni, riproposte in versione unplugged registrate durante un tour in Sicilia.
Dopo la pubblicazione del suo ultimo album, Kaballà lavora e si afferma sempre di più come autore, con un’insolita incursione anche nel campo del musical. Nel 2000 è autore di tutti i brani inediti del musical “Eppy, l’uomo che ha costruito il mito dei Beatles” e nel 2003 firma gli adattamenti in italiano di tutte le canzoni del musical “Fame”.
Nel 2005 Kaballà collabora con Eros Ramazzotti, firmando diversi brani dell’album “Calma Apparente” e i brani inediti del doppio album “E2”, tra cui i duetti con Anastacia e Ricky Martin.
Nello stesso anno si consolida il sodalizio artistico con l’amico Mario Venuti, con il quale inizia un’intensa collaborazione nella scrittura di brani d’autore per altri interpreti e per lo stesso Venuti: quasi tutti i brani degli ultimi quattro album pubblicati da Venuti, “Magneti”, “L’officina del fantastico”, “Recidivo” fino al recente ”L’ultimo Romantico”sono infatti frutto di una felice scrittura a quattro mani.
Dopo un primo esordio come autore al Festival di Sanremo nel 1999 con il brano “Non ti Dimentico” interpretato da Antonella Ruggiero, sono ben quattro i Festival in cui Kaballà e Venuti partecipano come co-autori: nel 2004 con il brano “Crudele”, cantato dallo stesso Venuti, con il quale ottengono il premio”Mia Martini” della Critica. Nel 2005, con il brano “Echi d’infinito” meravigliosamente interpretato da Antonella Ruggiero, che vince il primo posto nella categoria “donne”. E con i brani “Un altro posto nel mondo” (2006) e “A ferro e fuoco” (2008) interpretati sempre da Mario Venuti. Ritorna a Sanremo 2010 firmando il brano di Nina Zilli, “L’uomo che amava le donne”, che vince ancora il premio della critica e balza subito in testa alle classifiche radiofoniche e di vendita.
Tra i tanti artisti con cui Kaballà ha collaborato nel corso degli anni, ci sono Alessandra Amoroso, Alex Britti, Carmen Consoli, Patrizia Laquidara, Mietta Musica Nuda, Nicky Nicolai ,Noemi, Anna Oxa, Susanna Parigi, Raf, Ron, Antonella Ruggiero, Tazenda, Zaz e i vincitori della prime due edizioni di “X FACTOR” Aram quartet e Matteo Becucci.
Parallelamente Kaballà approda nel mercato discografico internazionale del”tenor pop”: è autore di un brano inedito in italiano composto e prodotto da David Foster e interpretato dal giovane tenore americano Josh Groban, firma la versione in italiano di “Angels” di Robbie Williams, cantata dal giovane baritono austriaco Patrizio Buanne e quella di “I will always love you” di Withney Houston interpretata dalla soprano gallese Katherine Jankins.Adatta in italiano alcuni successi internazionali(da Elton John ai Rem) interpretati dal tenore inglese Tony Henry accompagnato dalla Royal Philharmonic Orchestra e approda anche nel mercato francese firmando due brani per il giovane tenore Vincent Niclò.
Nel 2008 Kaballà co-firma alcuni brani dell’album di Placido Domingo “Amore Infinito”,ambizioso progetto nato dall’idea di far diventare canzoni le poesie e gli scritti di Karol Wojtila. Accostandosi al progetto con entusiasmo, sensibilità e umiltà, Kaballà ha saputo unire la strardinaria profondità e la bellezza dell’opera poetica di Papa Giovanni Paolo II, alle musiche appositamente create, senza tradirne il senso e utilizzando al massimo le parole originali. Sono nate così “La tua semplicità”, duetto con il tenore americano Josh Groban e “Canto del sole inesauribile”, brano che Placido Domingo interpreta in uno splendido duetto con Andrea Bocelli.
Pur vagabondando in molteplici direzioni musicali, Kaballà continua comunque a mantenere vivo il legame artistico e culturale con la sua terra d’origine,prova ne è l’ultima fatica in qualità di autore e produttore del recentissimo album “Italia Talia” del cantautore siciliano Mario Incudine giovane promessa della musica Etno/Word italiana e rivelazione dell’anno 2013 con il suo secondo posto come migliore album in dialetto al “Premio Tenco” ,poche lunghezze alle spalle del grande Enzo Avitabile.
Nel suo personale percorso come cantautore Kaballà mantiene intatto il suo personalissimo stile degli esordi fatto di un’interessante miscela di pop,canzone d’autore e sonorità etniche abbinate a testi,spesso ,in lingua siciliana,molto curati e intensi e non di rado arricchiti da numerosi riferimenti letterari.
Porta così in scena due spettacoli in chiave rigorosamente acustica:
il concerto/reading con retroproiezioni“Viaggio immaginario nella Sicilia della memoria”e
l’operina musicale con lettura scenica con fotografia “Di là del mare”liberamente ispirata dall’omonima novella rusticana di G.Verga.
Due modi singolari di coniugare musica, poesia e letteratura. Un lavoro che espande i confini del concerto verso i territori del teatro, raccontando una Sicilia sempre protagonista, prepotente, dolce, aspra e sapiente.