RUSSOTTI JOSE'
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José Russotti, per gli amici Peppi, è nato a Ramos Mejìa, sobborgo a nord di Buenos Aires, il 31 marzo del 1952 da Sebastiano e Maria Catena Puglisi. Il padre, fiero contadino, gli ha trasmesso la coscienza del rispetto e la perseveranza, la madre, il garbo, la sensibilità e, allo stesso modo, l’intransigenza. Diviso tra Messina e Malvagna (ME), artista versatile, davvero indimenticabile è stata la mostra delle sue opere allestita nell’aprile del 2017 presso il Teatro V. E. di Messina.
Scrive di lui Domenico Pisana: «L’itinerario poetico di José Russotti si muove dentro l’ethos e il “sole e tutto il mare intorno” della terra siciliana, con un’efficacia semantica di forte rilievo. I suoi versi hanno il sapore di un sincero scavo interiore che si fa dono e che la sua anima traduce in canto poetico di autenticità e di vita». Nel corso degli anni si è impegnato alla diffusione della cultura siciliana grazie al concorso dialettale da lui ideato, “Fogghi Mavvagnoti” e al recente “Cuba Bizantina”, premio dedicato alle eccellenze siciliane.
Autore di testi teatrali. Due suoi corti di scena si sono classificati al secondo posto, rispettivamente nel 2017 e nel 2018 al Premio “Seneca” di Bari.
JOSE' RUSSOTTI
UCI SCHIGGHIENTI di cosi chi cridivi motti pi sempri e ora sunu ccà chi mùttunu a tenna. Si ricogghiunu sempri a fumma d’un ciccu o d’un pugnu di muschi sùciti e ffammicati; si ricogghiunu, commu oggiu iccatu ntâ ll’occhi o du’ mani ‘mpinnuti ô suri d’Aùstu. Oh, lacrimi d’acquazzina e sari ntô criveddu! Lacrimi di ferru e canceddi sempri ‘nfirrittati! Jonna di terra ‘mpastata a tinta miseria! Jonna chini d’infamia e cabbuni pi sira! Si na ciaramita nun fa mai un canàri, un canàri nun cummogghia na minzogna. E commu na barata d’intagghiu subbra u pettu, senti chi nun poi cchiù sdiniàriti. E ntâ sta scurura larga quantu ‘u celu, u chiantu diventa uci schigghienti chi smòvi lamèri stucciuti di ‘nvennu. “Ah firita, chi nun sana mai!” |
STRIDO LANCINANTE Quando arrivano, non sono mai sole, di cose che credevi scomparse per sempre e ora son qui che spingono la tenda. Ritornano sempre a forma di un cerchio o di un pugno di mosche sudice e affamate; ritornano, come orzo scagliato negli occhi o due mani appese al sole d’Agosto. Oh, lacrime di rugiada e sale nel setaccio! Lacrime di ferro e cancelli sempre chiusi! Giorni di terra impastata alla nera miseria! Giorni pieni di infamia e carbone per sera! Se un frammento non farà mai una tegola, una tegola non copre una bugia. E come una lastra di basalto sul petto, senti che non puoi più negarti. E in questo buio, grande quanto il cielo, il pianto diventa strido lancinante che scuote lamiere divelte d’inverno. “Ah ferita, che mai si lenisce!” |
José Russotti, per gli amici Peppi, è nato a Ramos Mejìa, sobborgo a nord di Buenos Aires, il 31 marzo del 1952 da Sebastiano e Maria Catena Puglisi. Il padre, fiero contadino, gli ha trasmesso la coscienza del rispetto e la perseveranza, la madre, il garbo, la sensibilità e, allo stesso modo, l’intransigenza. Diviso tra Messina e Malvagna (ME), artista versatile, davvero indimenticabile è stata la mostra delle sue opere allestita nell’aprile del 2017 presso il Teatro V. E. di Messina.
Scrive di lui Domenico Pisana: «L’itinerario poetico di José Russotti si muove dentro l’ethos e il “sole e tutto il mare intorno” della terra siciliana, con un’efficacia semantica di forte rilievo. I suoi versi hanno il sapore di un sincero scavo interiore che si fa dono e che la sua anima traduce in canto poetico di autenticità e di vita». Nel corso degli anni si è impegnato alla diffusione della cultura siciliana grazie al concorso dialettale da lui ideato, “Fogghi Mavvagnoti” e al recente “Cuba Bizantina”, premio dedicato alle eccellenze siciliane.
Autore di testi teatrali. Due suoi corti di scena si sono classificati al secondo posto, rispettivamente nel 2017 e nel 2018 al Premio “Seneca” di Bari.
JOSE' RUSSOTTI
A MA VUCI VAGABUNNA |
LA MIA VOCE VAGABONDA Era un germinare di luci,
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José Russotti, per gli amici Peppi, è nato a Ramos Mejìa, sobborgo a nord di Buenos Aires, il 31 marzo del 1952 da Sebastiano e Maria Catena Puglisi. Il padre, fiero contadino, gli ha trasmesso la coscienza del rispetto e la perseveranza, la madre, il garbo, la sensibilità e, allo stesso modo, l’intransigenza. Diviso tra Messina e Malvagna (ME), artista versatile, davvero indimenticabile è stata la mostra delle sue opere allestita nell’aprile del 2017 presso il Teatro V. E. di Messina.
Scrive di lui Domenico Pisana: «L’itinerario poetico di José Russotti si muove dentro l’ethos e il “sole e tutto il mare intorno” della terra siciliana, con un’efficacia semantica di forte rilievo. I suoi versi hanno il sapore di un sincero scavo interiore che si fa dono e che la sua anima traduce in canto poetico di autenticità e di vita». Nel corso degli anni si è impegnato alla diffusione della cultura siciliana grazie al concorso dialettale da lui ideato, “Fogghi Mavvagnoti” e al recente “Cuba Bizantina”, premio dedicato alle eccellenze siciliane.
Autore di testi teatrali. Due suoi corti di scena si sono classificati al secondo posto, rispettivamente nel 2017 e nel 2018 al Premio “Seneca” di Bari.
JOSE' RUSSOTTI
RRUMMICU COCCIA I LAVA |
MASTICO FRAMMENTI DI LAVA In questa terra di Sicilia, |
José Russotti, per gli amici Peppi, è nato a Ramos Mejìa, sobborgo a nord di Buenos Aires, il 31 marzo del 1952 da Sebastiano e Maria Catena Puglisi. Il padre, fiero contadino, gli ha trasmesso la coscienza del rispetto e la perseveranza, la madre, il garbo, la sensibilità e, allo stesso modo, l’intransigenza. Diviso tra Messina e Malvagna (ME), artista versatile, davvero indimenticabile è stata la mostra delle sue opere allestita nell’aprile del 2017 presso il Teatro V. E. di Messina.
Scrive di lui Domenico Pisana: «L’itinerario poetico di José Russotti si muove dentro l’ethos e il “sole e tutto il mare intorno” della terra siciliana, con un’efficacia semantica di forte rilievo. I suoi versi hanno il sapore di un sincero scavo interiore che si fa dono e che la sua anima traduce in canto poetico di autenticità e di vita». Nel corso degli anni si è impegnato alla diffusione della cultura siciliana grazie al concorso dialettale da lui ideato, “Fogghi Mavvagnoti” e al recente “Cuba Bizantina”, premio dedicato alle eccellenze siciliane.
Autore di testi teatrali. Due suoi corti di scena si sono classificati al secondo posto, rispettivamente nel 2017 e nel 2018 al Premio “Seneca” di Bari.
JOSE' RUSSOTTI
CU SAPI SI TONNA? |
José Russotti, per gli amici Peppi, è nato a Ramos Mejìa, sobborgo a nord di Buenos Aires, il 31 marzo del 1952 da Sebastiano e Maria Catena Puglisi. Il padre, fiero contadino, gli ha trasmesso la coscienza del rispetto e la perseveranza, la madre, il garbo, la sensibilità e, allo stesso modo, l’intransigenza. Diviso tra Messina e Malvagna (ME), artista versatile, davvero indimenticabile è stata la mostra delle sue opere allestita nell’aprile del 2017 presso il Teatro V. E. di Messina.
Scrive di lui Domenico Pisana: «L’itinerario poetico di José Russotti si muove dentro l’ethos e il “sole e tutto il mare intorno” della terra siciliana, con un’efficacia semantica di forte rilievo. I suoi versi hanno il sapore di un sincero scavo interiore che si fa dono e che la sua anima traduce in canto poetico di autenticità e di vita». Nel corso degli anni si è impegnato alla diffusione della cultura siciliana grazie al concorso dialettale da lui ideato, “Fogghi Mavvagnoti” e al recente “Cuba Bizantina”, premio dedicato alle eccellenze siciliane.
Autore di testi teatrali. Due suoi corti di scena si sono classificati al secondo posto, rispettivamente nel 2017 e nel 2018 al Premio “Seneca” di Bari.
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