IRENE IENTILE

 

ME CUGNATAZZU MI MANNAU UN PRISENTI
da " Canti della terra e del mare di Sicilia"
di Alberto Favara
canta Irene Ientile - 
al pianoforte Ornella Cerniglia

 

 

 

ME CUGNATAZZU MI MANNAU 
UN PRISENTI 

Me' cugnatazzuu mi mannau un prisenti;
Stu prisenti chi era? Un muscaloru.
Avia tri culuri differenti:
Russu, 'ncarnatu e culuri di l'oru,
e tutti mi spiavanu li genti:
quanru ti custa, a tia, stu muscaloru?,
Iu ci haiu rittu: "Nun mi custa nenti,
mi l'arrialau lu zitu di me' soru.

MIO COGNATO MI HA MANDATO UN REGALO

Mio cognato m'ha mandato un regalo;
cosa era questo regalo? Un ventaglio.
Aveva tre colori differenti: 
rosso, scarlatto e oro.
Tutta la gente mi ha domandato: 
Quanto ti costa questo ventaglio?
Io ho risposto: Non mi costa nulla,
me lo ha regalato il fidanzato di mia sorella.

 

 


 

 Alberto Favara riporta questa canzone col nome di "Canto di donne dei marinai" al n 223 del "Corpus di musiche popolari siciliane" come canto di Trapani; lo stesso canto lo ha armonizzato aggiungendo la partitura del pianoforte (A. Favara era un musicista e dirigerà il Conservatorio di Palermo) intitolando questa canzone "A la fimminisca" con sottotitolo "Modo delle donne dei marinai di Trapani" nel libretto musicale "Canti della terra e del mare di Sicilia".
Bellissima canzone siciliana resa ancor più vivace e bella dalla voce di Irene Ientile.
Il testo continua con altre strofe.
Il testo non ha un argomento poetico, il canto popolare siciliano a volte ha un testo di vera poesia (canti d'amore), altre volte, come in questo caso, il testo è banale mentre la melodia è molto bella e ciò perchè alcune canzoni nascono dalla fantasia di un popolano con il solo scopo di canto per passatempo, per essere cantato mentre si lavora, rassettando la casa, o cucendo o lavorando nei campi ed avendo la sua utilità nel fatto che il lavoro, mentre si canta, diventa meno noioso, meno duro e più sopportabile, a volte addirittura il canto durante il lavoro è spronato dagli stessi padroni perchè serve a tenere il ritmo in un lavoro fatto da molti, esempio tirare le reti, far pestare il frumento, e raccoglierlo, ecc. 

da Corpus di musiche popolari siciliane"
Alberto Favara

vedi partitura scritta dallo stesso A. Favara