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Categoria: VENEZIANO PINO
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PINO VENEZIANO

 

CANZONI CANTATE DA PINO VENEZIANO

A SANTU

ALLENDE

CINCU SCIURI RUSSI

LA FESTA DI LI PORCI

LA JATTA

LI SCARSI

LU PATRUNI È SUVERCHIU

LU SICILIANU

NIURI SU LI BUMMI

PATRI E FIGGHIU

PIAZZA DI LA LOGGIA

SOCCU VONNU

tratto da http://www.pinoveneziano.altervista.org/Bio.html
si consiglia di visitare il sito: http://www.pinoveneziano.altervista.org

Pino Veneziano nasce a Riesi il 2 luglio del 1933.
Durante la guerra il padre carabiniere, che ha prestato servizio prima a Castelvetrano e poi a Sciacca, abbandona la famiglia. Pino, interrompe la seconda elementare e comincia a lavorare come guardiano di capre e garzone di fornaio.
A 17 anni, con la madre e il fratello, si trasferisce a Castelvetrano, dove lavora come garzone nei bar. Agli inizi degli anni ’60 è cameriere a Selinunte e verso la fine del decennio, con due amici, apre il suo primo ristorante.
Impara a suonare la chitarra a circa 40 anni. Poco dopo scrive la sua prima canzone, Lu sicilianu.
Le altre vengono quasi una dopo l’altra: una trentina circa (il materiale è in fase di riordino).
Negli anni ’70 e fino alla metà degli anni ’80 il ristorante Miramare, e poi il Lido Azzurro, diventano un punto di riferimento per la borgata di Marinella di Selinunte. Pino serve ai tavoli e poi canta le sue canzoni. Tra i suoi clienti ci sono anche Lucio Dalla e Fabrizio De Andrè, che lo vuole come spalla nel suo primo concerto in Sicilia.
Pino regala le sue canzoni anche alle Feste dell’Unità. Nel 1975 incide il suo primo e unico disco, Lu patruni è suvecchiu (Il padrone è di troppo), edito dai Circoli di Ottobre; il poeta Ignazio Buttita nella nota di copertina lo definisce: Un cantastorie che fa politica e la sublima con la poesia.
Nell’estate del 1984 nel ristorante di Pino si ferma anche Borges, il quale si commuove ascoltando le sue canzoni che, per lui, non hanno bisogno di traduzione. Chiede anche di accarezzare il volto di Pino per “vederlo”.
Nel 1984 una compagnia di anziani di Riesi, in gita a Selinunte, casualmente fornisce a Pino informazioni su suo padre che si trova in un casa di riposo a Gela. Quando va a trovarlo scopre che anche il padre suona la chitarra e canta motivi popolari.
Il 1986 è l’ultimo anno in cui Pino lavora al ristorante; intristito dalla morte della moglie (avvenuta nel 1980) e provato da una vita di fatica, per arrotondare la pensione fa il posteggiatore al Parco Archeologico di Selinunte. Continua comunque a scrivere canzoni
Muore il 3 luglio 1994, il giorno dopo il suo compleanno.