CANZONI

Cori niuru video

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Da La Sicilia
“A lei l'Unità ha dedicato qualche settimana fa parte della pagina domenicale su cultura, arte, spettacolo, definendola la "erede di Rosa Balistreri". È Alessandra Ristuccia, nissena, 33 anni, che ama profondamente la Sicilia, il dialetto, la storia, le tradizioni della nostra bellissima isola, una tra le "cantantesse" siciliane più fiere ed ispirate, la cui vena artistica è nata quasi per caso su incoraggiamento del percussionista Giancarlo Curto, scomparso prematuramente qualche anno fa.
Impegnata a fine agosto nella manifestazione "Lithos", il più importante evento culturale siciliano della stagione che l'ha vista sullo stesso palco con Alfio Antico, Lucia Sardo e Carlo Muratori, Alessandra Ristuccia ricorda queste giornate con grandissima emozione. Ma come è nata la passione per la musica popolare? «Per caso - dice Alessandra - ascoltando alcuni concerti, ma l'amore definitivo penso sia nato ascoltando un cd di Daniele Sepe dove c'era un canto tradizionale calabrese. Però chi veramente mi ha messo in testa il tarlo è stato Giancarlo Curto che mi chiese di scrivere un paio di canzoni in dialetto e da lì non ho più smesso». Quali dunque gli autori prediletti tra musicisti, scrittori, poeti siciliani per la giovane cantautrice nissena, che con le sue canzoni denuncia la condizione eterna di una Sicilia sottomessa e governata da ingiustizie. «Sono tanti, prima per ordine di passione Rosa Balistreri - dice Alessandra - e poi i Fratelli Mancuso, Alfio Antico, Battiato, Carmen Consoli: la musica siciliana ha tantissime eccellenze e potrei continuare all'infinito con i Lautari, Carlo Muratori, Matilde Politi. I miei scrittori prediletti, naturalmente siciliani, sono Camilleri, Buttitta e Martoglio e naturalmente il nostro Rosso di San Secondo». Eredità forte quella che le è stata attribuita, come continuatrice dell'opera di Rosa Balistreri. «La denuncia sociale - precisa l'artista nissena, che ha prestato la sua voce, i suoi testi e la sua musica anche alle colonne sonore dei lavori del regista ed attore nisseno Aldo Rapé "Strata ‘a foglia" e "Cuore Nero" - è fondamentale nella musica popolare, è quella che rende popolare la musica: per me è raccontare le verità più scomode, quelle risapute e taciute, i problemi di una terra "ca è addummisciuta [...] ed aspetta mentri dormi chi canciassi ‘a so sorti", come dicono le parole di "La Sicilia avi un patruni". Aldo (Rapé) non ha avuto per "Strata ‘a foglia" alcuna difficoltà, essendo comunque tante mie canzoni ispirate dalla dura realtà nissena... e qui ci sarebbe tanto da dire... ».
Come si coniuga la musica di Alessandra Ristuccia con le immagini? «Per "Cuore Nero" - dice Ristuccia - la canzone è un'idea di Aldo Rapé: eravamo a Portopalo, un anno prima delle riprese, e ci siamo incontrati proprio per catturare in quei luoghi le emozioni che doveva contenere la colonna sonora del suo corto ed è uscita fuori una canzone che mi sta portando tante cose belle».
L'artista nissena oggi vive e lavora a Modica: ma i siciliani sono tutti uguali o no? Quale il rapporto con Caltanissetta? «I siciliani non sono tutti uguali - precisa l'artista - anzi qui ci sono differenze caratteriali, riconosciute dagli stessi modicani, tra gli abitanti di Modica alta e Modica bassa: certo, il tratto "siculo" per antonomasia è sicuramente comune a tutti ma questa è un'ulteriore ricchezza che ci portiamo dentro. Il mio rapporto con Caltanissetta è come un po' per tutti d'amore e d'odio: quanto può essere bello e vero e raro il rapporto con gli amici nisseni, ma non solo con gli amici, è anche sincero il sorriso della gente che incontri per la piazza, tanto può essere terribile e odiosa la sua violenza, una violenza nascosta ma nemmeno tanto, una violenza che fa zittire. Negli ultimi tre anni ho visto cose brutte avvenire nel silenzio, e questo non mi piace perché io sono abituata ad urlare, e brutta gente che continua a farla da padrona con i più deboli».
Cosa c'è adesso nel futuro? «Spero mi riservi tanta musica - dice - e tante soddisfazioni come quelle dei giorni scorsi, soddisfazioni nate solo dalla mia tenacia e testardaggine: il mio lavoro è infatti tutto autoprodotto, con il sudore mio e dei musicisti che mi accompagnano, Marco Pluchino, Fabio Melilli e Roberto Barni, che ringrazio per tutte queste belle emozioni».
Rosamaria Li Vecchi
 

 

altre interpretazioni in You Tube

https://www.youtube.com/watch?v=f6lbSZLn-dE
Cori niuru

https://www.youtube.com/watch?v=3Gd279v8nmg
Cori niuru

https://www.youtube.com/watch?v=nnjCrqRpU3o
Canto di carritteri - Abballati abballati

https://www.youtube.com/watch?v=hmIebc7Aj2g
Lu suli nun mori mai

https://www.youtube.com/watch?v=_04uCrFgsic
Lu cunigghiu

https://www.youtube.com/watch?v=MsErP6ZcZSs
La storia di Rosa con Mel Vizzi