GIUSEPPE GANDUSCIO

 

STANOTTI 'NZONNU MI VINNI NA VECCHIA

mix della canzone cantata da Ganduscio e Rosa Balistreri

 

 

STANOTTI 'NZONNU
MI VINNI NA VECCHIA

Stanotti 'nzonnu
mi vinni na vecchia
mi dissi: Peppi ti vo maritari?
All’occhiu tegnu na picciotta bedda
china di robbi e china di dinari.
Sorti com’haju a fari
cu sta vecchia
ca ‘nta lu sonnu mi veni a cantari?
Cu piglia la muglieri piglia detta
la detta veni
a crisciri e a mancari .
Stanotti 'nzonnu
mi vinni na vecchia
mi dissi: Peppi ti vo maritari?

STANOTTE IN SOGNO
MI VENNE UNA VECCHIA

Stanotte in sogno
mi venne una vecchia
mi disse: Peppino ti vuoi sposare?
Sott’occhio tengo una ragazza bella
piena di proprietà e piena di denaro.
Sorte come debbo fare
con questa vecchia
che nel sonno mi viene a cantare?
Chi prende moglie prende imbrogli
e gli imbrogli vengono
a crescere e a mancare
Stanotte in sogno
mi venne una vecchia
mi disse: Peppino ti vuoi sposare?

Il Favara intitola questo canto nell’edizione Ricordi “Modo delle donne del Catitu, canto di lavoro, nel battere i cordami sul blocco di marmo” Il Catitu è un quartiere di Trapani, dove le donne cantavano questa cantilena mentre aiutavano i loro uomini battendo su blocchi di marmo la ddisa (materia prima a filamenti ) per farne gomene grosse per le imbarcazioni.
Il Favara riporta questa canzone al n 214 del "Corpus di musiche popolari siciliane" e scrive come nota:
"La tonazione della Catitara è giudicata dal popolino rozza e grossolana per le messe di voci gutturali nelle sue cadenze, E' un canto di fimminazzi di carattere grottesco che insieme agli altri canti ci dimostra quale ricca varietà di toni abbia la Musa siciliana, mentre comunemente le si attribuisce la sola nota malinconica"
Questa versione è un mix della registrazione di Giuseppe Ganduscio e di quella di Rosa Balistreri. La versione del Ganduscio è stata scesa di un semitono da Fa# Maggiore a Fa Maggiore, mentre la versione della Balistreri è stata accellerata di poco per combaciare nel tempo con quella del Ganduscio.