AHILAMO' (dalla Ballata del sale)

Rosa balistreri

 

 


 


 
 
CIALOMA dalla "Ballata del sale"
E li muschi di Scupeddu
ailamò, ailamò
ca si tiranu lu vasceddu
ailamò, ailamò
n'acchianamu nni lu patruni
ailamò, ailamò
n’assittamu nni lu saluni
ailamò, ailamò
'aspittamu lu patruni
ca li beddi dinari nni duna
ailamò, ailamò
Poi di cazza (1) e porta l ‘allocu
ailamò, ailamò
megghiu lu piru ca lu varcocu
ailamò, ailamò
ai li cazza e l' arripigglia
ailamò, ailamò
prima la matri e poi la figghia
ailamò, ailamò.

 

CIALOMA dalla “Ballata del sale”
E le mosche di Scopello
ailamò, ailamò
che si tirano il vascello
ailamò, ailamò
e saliamo dal padrone
ailamò, ailamò
ci sediamo in salotto
ailamò, ailamò
aspettiamo il padrone
che ci dà i bei denari
ailamò, ailamò.
Poi di cazza e portatelo di là
ailamò e ailamò
meglio il pero dell'albicocco
ailamò, ailamò.
ahi li cazza e riprendila
ailamò, ailamò.
prima la mamma e poi la figlia
ailamò, ailamò.



Nel 1978 Rosa partecipa allo spettacolo “La Ballata del sale” di Salvo Licata, regia M. Scaparro per il teatro Biondo di Palermo con musiche del maestro Mario Modestini;
"La ballata del sale" è un grande capolavoro di ricerca popolare ed è basata sui canti di mare dei tonnaroti tratti dal “Corpus” del Favara, arrangiati per un quartetto d'archi e per un trio di musica popolare, violino, chitarra e fisarmonica.
Rosa fu amica personale dello scrittore Salvo Licata e del maestro Modestini, i quali insieme gli confezionarono a misura questo spettacolo, collaborerà ancora con tutte e due nello spettacolo “Oh Bambulè”

CIALOMA dalla "Ballata del sale"